Istantanea Pier Vittorio Buffa

Forse ho commesso un errore

Probabilmente ho commesso un errore. Ma stamattina non ho avuto nessuna voglia di leggere nel dettaglio i contenuti della lettera spedita a Bruxelles dal governo italiano. Né, tantomeno, di discutere con qualcuno di licenziamenti o pensioni a 67 anni.

Troppo rilevanti sono altre cose successe contemporaneamente o quasi al viaggio della lettera verso i palazzi della Ue.

Prima di tutto le frasi del leader della Lega Umberto Bossi dopo ore di tese discussioni che hanno poi dato il via libera al documento. Nessun accordo con berlusconi, dice Bossi, si andrà a votare quando deciderò io, ho io il coltello dalla parte del manico.

Poi le votazioni, sia alla Camera che al Senato, in cui il governo è andato sotto.

Infine quella citazione aristotelica di Berlusconi, primum vivere, che penso possa essere tradotta in un più banale "pensiamo a restare in sella, al resto ci si pensa dopo".

Ecco tutto questo, aggiunto al fatto che sotto quel documento manca la firma di Giulio Tremonti, superministro dell'Economia, mi ha fatto davvero passare la voglia di studiare le intenzioni del governo.

E se ho sbagliato sono pronto, allo scadere delle numerose scadenze indicate per ogni singolo impegno e per quello che può servire, a farne ammenda.

Troppo facile

No, non penso serva una legge Reale bis. Fare una legge per rimediare a quello che è già successo è un fenomeno tipico del nostro paese. Lava le coscienze e fa intuire muscoli che non ci sono.

Le ricostruzioni di quello che è accaduto sabato 15 ottobre a Roma stanno dimostrando che sono mancate cose ben diverse da leggi adeguate.

E' mancato un efficiente lavoro di intelligence. O, per dirla più semplicemente, non sono state messe in campo tutte le misure di prevenzione necessarie. Bastava aggirarsi un po' per la rete o leggere qualche preoccupato commento giornalistico per capire che quella di sabato non sarebbe stata una passeggiata.

E' mancata una "gestione dell'ordine pubblico" capace di isolare i violenti organizzati dalle migliaia di pacifici manifestanti.

E' mancata, e manca, una "politica delle forze dell'ordine" capace di dare sereno coraggio a ciascun poliziotto.

Troppo facile dire facciamo una legge così tutto va a posto.

E' troppo facile, anche, dire che è colpa di Berlusconi o dei suoi ministri. A loro vanno addebitate senza dubbio le inefficienze sul campo. A tutti noi, invece, l'irrisolto problema dei rapporti con le forze di polizia che ha origini antiche.

Ripartiamo dalla carezza del poliziotto alla ragazza. Non da una polizia più libera di arrestare e, visto che si parla di legge Reale, di sparare.

Un nuovo inizio

Dopo il voto di fiducia al governo uno dei messaggi più espliciti lanciato sui canali di twitter è stato quello di Nukednews che si definisce "giornalista infiltrato nella macchina mediatica" e scrive: "Noi siamo il 99%, voi in 316. Ma i conti li facciamo domani".

Sono state decine, centinaia, migliaia i messaggi che si sono intrecciati in rete e che hanno strettamente legato il rito del voto di fiducia a quello che accadrà domani a Roma. La rete ha sancito quello non poteva non essere. Crisi economica, governo alle corde, protesta sempre più forte sono parti di un'unica storia. E i messaggi, corsi soprattutto lungo la dorsale di twitter, hanno fornito una visione plastica di quello che sta realmente accadendo.

Un'esplosione di rabbia che dovrebbe però avere una sola conseguenza. La nascita di un nuovo inizio, vigoroso e sano.

Roma, sabato 15, pomeriggio.
Oggi non è stato un nuovo inizio ma una giornata drammatica. Perché i violenti non sono stati bloccati? Chi ha sbagliato?

Qui sotto i canali più utilizzati in vista del 15 ottobre


Effetto Renzi

Matteo Renzi con Roberto Benigni

Matteo Renzi con Roberto Benigni


Matteo Renzi, pd, sindaco di Firenze e capo rottamatore, ha annunciato ieri, via Facebook, il Big Bang. Appuntamento alla stazione Leopolda di Firenze per il 28 ottobre. Scrive Renzi: "Dalla Leopolda 2011 usciremo con un carico di proposte, che forse faranno arrabbiare, pensare, discutere. Ma saranno proposte che parleranno dei problemi degli italiani, non delle ansie di una classe dirigente autoreferenziale che procede stanca sul vicolo del tramonto".

Il tam tam sulla rete è stato immediato e il nome di Matteo Renzi è entrato con più forza nel canale di Twitter dove si gioca, ma non troppo, alle primarie online.

Ecco qualche reazione raccolta qua e là in rete e il canale twitter

[View the story "Matteo Renzi e la Leopolda 2011" on Storify]


#penadimorte

troy davis

Qualche giorno fa ero a Boston. Davanti alla grande e bella Public Library un gruppo di persone, soprattutto ragazzi, scandivano slogan contro la condanna a morte di Troy Davis. Fa una certa impressione, a un italiano come me che la pena di morte non l'ha mai vista da vicino, trovarsi tra chi cerca di cancellarla. Ti scuote. Ti porta fuori dai confini del tuo paese come solo un'esperienza, anche minuscola come questa, sa fare.
Forse è per questo che oggi mi sono fermato per un minuto e ho firmato l'ultimo appello aperto da Amnesty contro la pena di morte. Piccolissimo gesto poco più che simbolico. Ma dopo averlo compiuto mi è sembrato di aver affrontato le cronache quotidiane della nostra Italia con uno spirito diverso.
Ma forse è stata solo un'impressione.

Per seguire il dibattito:


#Studenti

Venerdì 7 ottobre, studenti in piazza. La protesta, forse più di altre volte, ha avuto il web come collante e grande piazza virtuale. Una delle parole più usate per ritrovarsi su twitter è stata la più semplice, studenti. Seguiamola

Accade in Islanda

La gente protesta e cosa fa la moglie del presidente islandese? Scavalca le transenne e passa dall'altra parte, sta con la gente. Demagogia? Forse. Ma queste immagini hanno fatto il giro del mondo perché non tutti sanno o vogliono fare cose del genere

La storia

Brividi

Ho letto questa notizia, 25 aprile di nuovo nel mirino Il governo: "Aboliamo la festa", e ho pensato si trattasse di uno scherzo o di un refuso. L'ho riletta due volte e, al di là della leggera forzatura del titolo, è evidente che il governo non ha liquidato il parlamentare in questione con un netto "Ma che dici?". Anzi lo ha preso sul serio e ha "raccomandato" la sua proposta.

E' ovvio che non succederà nulla di quello che questo deputato si augura. Ma il solo fatto che venga messa in discussione in modo così formale la data su cui questa Repubblica ha faticosamente e dolorosamente poggiato le proprie fondamenta  a me fa venire i brividi.

Se qualcuno pensa che esagero me lo dica, per favore. E me lo spieghi

Parole da rispettare

Ciascuno può dare il valore che vuole a queste parole di Piero Marrazzo. Anche considerarle poco sincere o opportunistiche.

Ritengo che, comunque, vadano ascoltate con attenzione perché non sono molti gli uomini publici che, nella nostra storia recente, hanno avuto il coraggio di fare un passo del genere.

Marrazzo è tornato di fronte a persone che in lui avevano avuto fiducia. Ha ammesso i propri errori, chiesto scusa, rivendicato il suo diritto a essere "un uomo libero"...

Parole da rispettare

Abbattere il Porcellum

Firmare per il referendum elettorale è una delle poche cose concrete che possiamo fare in questi giorni tormentati. Il termine ultimo è il 30 settembre. L'obiettivo è abolire il cosidetto Porcellum, l'attuale legge elettorale che ha trasformato il nostro Parlamento dall'assise di "eletti" che era, in un'assise di "nominati".

Abbattere la legge elettorale non risolve certo i drammatici problemi economici e politici di questi giorni. Ma è il presupposto per iniziare a costruire un'Italia nuova, quella che dovevamo iniziare a costruire dopo Tangentopoli.

Ed è per questo che, nei prossimi giorni, firmerò per il referendum e cercherò di convincere il maggior numero possibile di persone a fare altrettanto.

Qui una mappa dell'Italia dei Valori per individuare i gazebo più vicini

Che gli elettori non dimentichino

31  agosto, ore 11:47. Il governo annuncia che viene ritirata la norma sui riscatti pensionistici che aveva suscitato moltissime proteste.

Una buona notizia per chi aveva pagato i riscatti.

Una pessima notizia per gli italiani in generale. Che fiducia può infondere nei governati un governo che si comporta in questo modo altalenante e incoerente? Che linea politica esprime?

Speriamo che gli elettori non dimentichino...

"Ridatemi i soldi"

Io non ho riscattato la laurea perche' da giovane non avevo i soldi e quando ho pensato che sarebbe stata una buona cosa costava troppo. Ma tra ieri sera e questa mattina mi hanno telefonato sei-sette amici, più o meno miei coetanei, che quei soldi li hanno spesi per poter andare in pensione prima. Ed erano tutti piuttosto arrabbiati.

Uno di loro mi ha raccontato di aver riscattato la laurea appena diventato dottore e di aver faticato non poco a pagare le rate. Guadagnava poco, arrivò subito il primo figlio e quelle uscite pesavano parecchio sul bilancio familiare. Ma la prospettiva di andare in pensione ancora abbastanza giovane gli aveva reso meno pesante quel sacrificio.

"E adesso salta tutto, quei sacrifici non sono serviti a nulla, soldi buttati. Non è giusto. Proprio non è giusto, quei soldi me li devono ridare con gli interessi", si è sfogato.

E penso che il mio amico abbia ragione. Perché un conto è modificare regole di carattere generale. Un altro è far cadere diritti per avere i quali la gente ha pagato.  In questo modo viene meno la certezza e la coerenza dei rapporti stato-cittadino. E si mina uno dei pilastri di una democrazia sana.

Ticket da deputato

Ici, una tantum, eurotassa, pensioni, feste accorpate, liberta' di licenziare...
Tutto e il contrario di tutto per portar via soldi essenzialmente a chi lavora ed e' in regola con il fisco.
Manca un cosa pero'.
Una norma semplice, forse dallo scarso impatto economico ma che avrebbe una grande rilevanza etico-politica.
Una norma che stabilisca la percentuale che verra' trattenuta dallo stipendio di ciascun membro del Parlamento, del governo e delle assemblee regionali.
Che raddoppi, almeno, il prezzo dei ristoranti di Camera e Senato destinando l'aumento alle casse dello Stato.
E che, infine, fissi un ticket (si, un ticket come quelli che si pagano per una medicina o un'analisi) per ogni volo gratuito di un parlamentare.
Piccole cose? Certamente. Ma nessuno prendera' decisioni come queste.

PS. Sarebbe di grande rilevanza etico-politica anche un codicillo "ad personam" in cui si inviti il presidente del Consiglio (il cui reddito superi ecceterra eccetera...) a indicare la percentuale dei propri profitti personali che versera' al fisco in aggiunta a quello che le leggi gli impongono