La piazza, si sa, richiede frasi secche e slogan forti.
La piazza, si sa, vuole essere stimolata ed eccitata.
Però dire che Matteo Renzi è peggio di Silvio Berlusconi, come ha detto Maurizio Landini a Roma è, semplicemente, un'affermazione falsa. E anche pericolosa.
Falsa perché oggi Renzi (con i suoi eccessi, il suo personalismo, i suoi errori e, anche, con l'antipatia che suscita in molti) sa comunque di buono. E forse, di lui, si percepisce soprattutto il buono proprio perché è entrato a palazzo Chigi dopo vent'anni di berlusconismo (e di sinistra inconcludente). Qualche volta, è vero, Renzi ricorda, Berlusconi. Per la ricerca continua della chiarezza comunicativa, per l'egocentrismo, per l'ansia da prestazione... Ma Berlusconi non era solo questo. Le sue non riforme hanno portato il paese sull'orlo del baratro. La "cultura" diffusa dai suoi comportamenti e dalle sue aziende ha nuovamente sdoganato furbi e furbetti, corrotto in modo duraturo e sottile interi pezzi di generazioni, ricacciato indietro quel che di positivo c'era da raccogliere dopo gli straordinari anni di Mani pulite. Qualcuno può obiettivamente sostenere che Renzi stia facendo qualcosa del genere? Penso proprio di no perché sta andando in una direzione esattamente opposta.E non c'è bisogno di essere "renziani" per esserne convinti.
L'affermazione che Renzi è peggio di Berlusconi è poi pericolosa perché rischia di costruire uno dei pilastri di Coalizione socialei sulla sabbia dell'essere "contro" e dell'anatema, sabbia sulla quale la sinistra italiana si è arenata non so quante volte.
Speriamo quindi che quello di Landini resti lo slogan sfortunato di un bel sabato. Si, bello. Perché quando le strade si riempiono di persone che vogliono vivere meglio e lo dicono con civiltà e con forza ne hanno tutti da guadagnare.
Anche Matteo Renzi