No, non penso serva una legge Reale bis. Fare una legge per rimediare a quello che è già successo è un fenomeno tipico del nostro paese. Lava le coscienze e fa intuire muscoli che non ci sono.
Le ricostruzioni di quello che è accaduto sabato 15 ottobre a Roma stanno dimostrando che sono mancate cose ben diverse da leggi adeguate.
E’ mancato un efficiente lavoro di intelligence. O, per dirla più semplicemente, non sono state messe in campo tutte le misure di prevenzione necessarie. Bastava aggirarsi un po’ per la rete o leggere qualche preoccupato commento giornalistico per capire che quella di sabato non sarebbe stata una passeggiata.
E’ mancata una “gestione dell’ordine pubblico” capace di isolare i violenti organizzati dalle migliaia di pacifici manifestanti.
E’ mancata, e manca, una “politica delle forze dell’ordine” capace di dare sereno coraggio a ciascun poliziotto.
Troppo facile dire facciamo una legge così tutto va a posto.
E’ troppo facile, anche, dire che è colpa di Berlusconi o dei suoi ministri. A loro vanno addebitate senza dubbio le inefficienze sul campo. A tutti noi, invece, l’irrisolto problema dei rapporti con le forze di polizia che ha origini antiche.
Ripartiamo dalla carezza del poliziotto alla ragazza. Non da una polizia più libera di arrestare e, visto che si parla di legge Reale, di sparare.