Deputati e senatori. Riduzione drastica del numero ma mantenendo lo stesso rapporto tra le due Camere: 470 deputati e 230 senatori. Per un totale di 700 eletti a cui ridurre stipendi e rimborsi.
Governo. La fiducia gli viene data dalla sola Camera dei deputati. Il Senato libero dal "dal vincolo politico con l’esecutivo" potrebbe esercitare al meglio una incisiva attività di controllo.
Formazione delle leggi. Mantenimento della doppia lettura delle leggi con una commissione bicamerale paritetica per approvare leggi su cui le due assemblee hanno posizioni divergenti.
Democrazia diretta. Abbassamento del quorum necessario per la validità di un referendum. Obbligo di pronunciarsi sulle leggi di iniziativa popolare.
Cnel. Abolizione
Sono punti su cui si può essere più o meno d'accordo. Personalmente condivido pienamente quello che delinea Camera e Senato mentre mi convince di meno l'idea di mantenere la doppia lettura delle leggi. Ma quello che difficilmente non può non convincere è il metodo seguito per arrivare a queste conclusioni.
Il metodo, come si spiega nel breve documento che illustra la proposta, della semplicità e del consenso. Per questo si parla di "manutenzione con modifiche significative" e si mantiene il bicameralismo perché non si registra"la necessaria convergenza per passare al monocameralismo".
Se il governo Renzi avesse seguito lo stesso metodo avrebbe potuto recepire soluzioni che avrebbero evitato il pasticcio del Senato semi-abolito e costruito una legge più efficace e meno "stravolgente".