La testimonianza di Antonino Ferlito è stata al centro della quattro giorni siciliana di Io ho visto.Il padre di Ferlito, Giuseppe, venne ucciso da un soldato tedesco il 12 agosto 1943, nel corso della prima strage raccontata in Io ho visto. Quella di Castiglione in Sicilia, avvenuta il 12 agosto 1943, quando ancora tedeschi e italiani erano alleati, e che provocò la morte di 16 persone.
La giornata clou è stata proprio a Castiglione, domenica 27 ottobre. Nel castello che domina il paese, sulle falde dell’Etna, una nipote di Antonino, Felicia, ha letto davanti a un pubblico attento e commosso, il racconto dello zio. Ne è poi seguito un serrato dibattito che ha avuto come perno la ricostruzione della strage fatta da Mario Orsini. Orsini ha consultato un’enorme quantità di materiale, compresi i documenti conservati nell’immenso archivio tedesco di Friburgo. Nell’aprire l’evento il vice sindaco di Castiglione, Concetto Stagnitti, ha annunciato che è intenzione della giunta comunale istituzionalizzare il ricordo della strage e fare del 12 agosto il “giorno della memoria” di Castiglione.
Il giorno prima, a Catania, alla libreria Voltapagina, era stato il sindaco della città, Enzo Bianco a presentare Io ho visto. Bianco si è soffermato ha ricordato i giorni del luglio 1943 quando la guerra arrivò in Sicilia e ha sottolineato l’importanza di un lavoro, come Io ho visto, che di quei periodi terribile fissa la memoria. Marina Cosentino ha letto alcuni brani del libro e lo storico Rosario Mangiameli ha inquadrato le vicende di quegli anni. Tutti e due gli eventi del catanese sono stati moderati da Turi Caggegi.
La quattro giorni era iniziata a Palermo il 24 ottobre con un evento organizzato dall’Anpi nella ex libreria Garibaldi moderato dal giornalista Antonio Ortoleva e durante il quale è intervenuto il presidente dell’Anpi palermitana OttavioTerranova
A Piazza Armerina, il 25, è stata l’Anpi di Enna guidata da Arturo Guinta, a organizzare la presentazione di Io ho visto. Stefania La Vaccara ha condotto la serata seguendo una precisa regia introducendo via via le letture eseguite con grande bravura da Nicoletta Urso. Molti gli interventi, tra cui quello dello storico Salvatore Lore, che hanno animato un lungo e interessante dibattito