Una prova di maturità.
Ecco cosa saranno le dimissioni di Giorgio Napolitano.
Prova di maturità per un Parlamento che sta cercando di cambiare le regole di funzionamento della nostra Repubblica.
Prova di maturità per il presidente del consiglio-segretario di partito Matteo Renzi.
Prova di maturità per Beppe Grillo e i suoi parlamentari.
Prova di maturità anche per il più anziano di tutti degli attori in scena, Silvio Berlusconi.
La supereranno a pieni voti se riusciranno a eleggere il prossimo presidente della Repubblica al primo scrutinio, con i due terzi dei voti.
Non è una questione formale o aritmetica. Il prossimo presidente, se tutto andrà come prevede Matteo Renzi, dovrà mettere la propria firma a leggi, come la riforma elettorale e le modifiche della Costituzione, che modificheranno profondamente l’assetto istituzionale del paese e che, probabilmente, daranno davvero vita a una Seconda Repubblica.
L’elezione con una larga maggioranza metterebbe il nuovo presidente nelle condizioni migliori per esercitare il delicato luogo di arbitro super partes che lo attende. Ma richiederebbe anche a ciascuno degli attori di rinunciare a un pezzetto di tornaconto di parte per perseguire un bene comune.
In questo sta la prova di maturità.