E se la Corte Costituzionale dice no al referendum sulla legge elettorale? Colpo di spugna sul milione e duecentomila firme e avanti con il Porcellum come se niente fosse, perché tanto si sa che ai partiti non conviene cambiare una legge che riserva a loro il potere di “nominare” i parlamentari?
No, proprio no. La rivolta contro il Porcellum che ha portato a quella montagna di firme e che ora sta animando il web (vedi qua sotto il dibattito che si sta sviluppando su twitter intorno a #noporcellum) non può e non deve finire in un nulla di fatto. Perché una nuova, seria, onesta legge elettorale è uno dei pilastri su cui deve poggiare l’Italia prossima ventura
I partiti, nessuno escluso, hanno l’obbligo politico di sedersi intorno a un tavolo e trovare una legge che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti.
E i cittadini hanno il dovere-diritto di fare tutto il possibile perché questo accada. Facendo sentire la propria voce in tutti i modi possibili. Parlando, urlando, scendendo in piazza. Sul web con i blog, con twitter, con facebook, commentando e intervenendo