Tra la fine di aprile e i primi di maggio del 2018 si è parlato di Non volevo morire così durante due convegni.
Il primo, il 27, il 28 e il 29 aprile, si è svolto a Ventotene. Era il festival dell’Europa solidale e del Mediterraneo, animato da Abdullahai Ahmed, di origine somala, e al quale hanno partecipato numerosi giovani immigrati che hanno raccontato la loro storia durante l’evento organizzato nella piazza del Municipio. La mattina di sabato Pier Vittorio Buffa ha partecipato all’incontro “Europa guarda oltre!” insieme a Diego Montemagno, presidente di Acmos, Roberto Sommella, fondatore de La Nuova Europa, e Chiara Andena di Meridiano d’Europa. Le storie di Non volevo morire così sono servite per raccontare quello che accadde nelle due isole ponziane durante il confino e quando era in funzione l’ergastolo di Santo Stefano. Qui sotto il programma completo della tre giorni ventotenese.
Il secondo, dopo pochi giorni, a Latina, organizzato dall’Associazione nazionale forense della città, presieduta dall’avvocato Pierluigi Torelli, e dedicato al delicato tema dell’ergastolo con un titolo esplicito: “L’ergastolo e la funzione rieducativa della pena”. Anche in questo caso le storie degli ergastolani di Santo Stefano, raccontate da Pier Vittorio Buffa, sono state un modo semplice e diretto per descrivere che cosa vuol dire un “fine pena mai” e com’era (e com’è) la vita degli ergastolani. Si è parlato a lungo anche della straordinaria esperienza di Eugenio Perucatti alla guida dell’ergastolo ponziano. Al convegno, introdotto dall’avvocato Torelli e moderato dall’avvocato Dino Lucchetti, hanno partecipato la presidente del tribunale Caterina Chiaravalloti, il presidente del secondo collegio penale di Latina e l’avvocato del Foro di Roma Nicola Madia. Il convegno si è svolto nell’aula della Corte d’Assise.