Il 24 gennaio l’appuntamento era all’Istituto di cultura italiano di Bruxelles. A Rue de Livourne il direttore Paolo Grossi aveva organizzato una presentazione di Non volevo morire così. Un’occasione per parlare, nella capitale dell’Unione europea, di quella fucina di idea di Ventotene da cui uscì, a guerra mondiale da poco iniziata, quel Manifesto che sarebbe stata una delle basi teorica della futura Europa.
A discuterne di fronte a un pubblico attento, insieme allo stesso Grossi e all’autore, c’era la parlamentare europea Silvia Costa, per due anni e mezzo presidente della Commissione cultura dell’Europarlamento. Si è parlato di Spinelli e del confino, di segregazione e detenzione. E si è parlato anche del futuro delle due isole. La Costa ha sottolineato l’importanza del progetto per il recupero del vecchio ergastolo che è in fase di avvio. “Sarebbe davvero importante che nella struttura che sarà”, ha detto tra l’altro, “si parli di Europa ma anche di carcere e detenzione. E che ci sia qualcosa che ricordi quello straordinario direttore dell’ergastolo che fu Eugenio Perucatti”.