Prima presentazione a Ventotene per Non volevo morire così. L’appuntamento era per le 22 di sabato 8 luglio in piazza Castello, accanto alla libreria di Fabio Masi, L’Ultima Spiaggia. Insieme all’autore, a parlare del libro, c’erano Roberto Bernabò, direttore editoriale dei quotidiani locali dell’Espresso, Salvatore Schiano di Colella, l’uomo che Buffa, nelle pagine del libro, definisce uno “speciale custode di Santo Stefano”, e Nicola Valentino, animatore dell’associazione Liberi dall’ergastolo. L’8 luglio era anche il giorno scelto da Liberi dell’ergastolo per “portare un fiore” sulle tombe dei detenuti sepolti nel cimitero di Santo Stefano. Ma al momento l’isola è chiusa alle visite così, in mattinata, insieme a Schiano di Colella, Bernabò e Buffa, Valentino e gli altri quindici membri dell’associazione arrivati a Ventotene hanno visitato le Cisterne dei carcerati.
All’incontro serale hanno partecipato almeno cinquanta persone. Bernabò e Buffa hanno parlato a lungo del libro, del suo significato, di come il progetto è nato e si è sviluppato. Poi è stata la volta di Salvatore, l’uomo che più di tutti conosce storia e segreti del vecchio ergastolo. In modo chiaro e sintetico ne ha descritto storia e struttura. Valentino ha invece raccontato l’esperienza di Liberi dall’ergastolo (di cui si parla in Non volevo morire così), ha spiegato il significato dell’annuale pellegrinaggio nell’arcipelago e ribadito il significato della battaglia contro la pena dell’ergastolo, definita la condanna al carcere “fino alla morte del reo”. Paola Medri ha letto alcuni brani del libro.