Colombo, anche se la questione è controversa, non andò tanto per il sottile con i nativi americani che incontrò. Ma il genocidio, cioè l'annientamento sistematico delle popolazioni del "Nuovo continente", è una vergogna che ricade addosso ai regnanti europei che inviarono le soldatesche al di là dell'Atlantico e ai bianchi con la bandiera a stelle e a strisce che, fino a poco più di un secolo fa, uccisero e massacrarono .
Distruggere le statue di Colombo è quindi come distruggere la storia, cancellare dalla memoria collettiva quel che è veramente stato. E' come dire a se stessi e agli altri che la colpa delle cose terribili che abbiamo fatto è tutta di quell'italiano...
E' per questo che, se fossi un cittadino americano, vorrei che le statue di Colombo restassero al loro posto.
Ma non da sole. Chiederei che accanto venisse eretta la statua di un guerriero Sioux, o Cheyenne, o Seminole, o Apache che alza bandiera bianca ma viene trafitto dalla sciabola di una "giubba blu" come davvero avvenne a Sand Creek il 29 novembre 1864. E lì vicino, se ci fosse lo spazio, ci vorrebbero un uomo e una donna africani, in catene.
Poi farei in modo che le scuole della mia città organizzassero visite guidate davanti alle tre statue e un bravo professore raccontasse la storia dell'America per quello che davvero è stata.