Ha detto il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte: "Mi accingo ora a difendere gli interessi di tutti gli italiani, in tutte le sedi, europee e internazionali... mi propongo di essere l'avvocato difensore del popolo italiano".
No grazie, avvocato. Non ho bisogno di essere difeso da lei in quanto italiano.
Mi piacerebbe essere difeso come cittadino europeo, come cittadino del mondo. Perché i miei diritti e le mie aspirazioni non sono diverse da quelle di un francese o di un tedesco, di uno statunitense o di un ghanese.
Se chi governa il mio paese sente il bisogno di difendere i diritti di 60 milioni di persone da attacchi esterni vuol dire che stiamo innestando la retromarcia, che stiamo rischiando di fare un passo indietro di decenni e di tornare, concettualmente, alle frontiere europee e ai muri.
Quelli che andrebbero difesi sono i diritti dei più deboli, di qualunque paese essi siano. E andrebbero difesi e promossi il rispetto, la giustizia sociale, la dignità...