Scrivo questo post per dare il mio piccolo contributo a diffondere una storia non nuova che si sta però arricchendo di nuovi e inquietanti dettagli.
Si parla della strage di Ustica (accertare responsabilità nazionali ed estere ha detto il presidente della Repubblica nel 33° anniversario).
Si parla dell’incidente di Ramstein (67 morti tra la folla) causato dalle Frecce tricolori.
Si parla della manovra che ha causato l’incidente. Quella del tenente colonnello Ivo Nutarelli. Da subito definita dall’Aeronautica frutto di un errore. Oggi considerata il risultato di un sabotaggio che doveva portare alla morte del pilota.
Sono queste infatti le conclusioni a cui arriva una lunga contro inchiesta voluta dai familiari del colonnello e di cui sta dando dettagliatamente conto “Il Tirreno”. La si può leggere qui.
Nutarelli inseme a Mario Naldini, anche lui morto a Ramstein, si alzò in volo da Grosseto la notte del 27 giugno 1980, la sera di Ustica. Tutti e due su un caccia intercettore, un F104. Si accodarono al Dc 9 Itavia, lanciarono un allarme, ne riferirono al loro comandante. Da quel momento inizia una serie di morti misteriose, dettagliatamente raccontate dal “Tirreno”, che sembrano avere un unico filo conduttore.
Fare tacere chi quella notte ha visto quello che non doveva vedere. E impedire, per sempre, di sapere cosa successe davvero la notte del 27 giugno 1980.
I nomi dei responsabili delle stragi nazifasciste del 1944 sono rimasti chiusi per decenni nell’Armadio della vergogna.
E’ stato costruito un armadio simile anche per la strage di Ustica? Oppure è possibile che chi sa o può sapere si metta, finalmente, al servizio della verità?
Perché accertare la verità è anche fare giustizia.
(Nell’immagine il tracciato radar del Dc9 il cui originale è agli atti dell’inchiesta. L’aereo civile è identificato dai pallini. Da sinistra, cioè dalla destra del Dc9, i quadratini indicano le tracce di un aereo indicato dagli esperti come un caccia in virata di attacco. Poi la traccia del missile che colpisce il Dc9. L’ìmmagine è tratta da qui)