Più che di voto utile mi sembra corretto parlare di voto inutile.
E lo definirei come il voto che contribuisce a impedire il costituirsi di una stabile maggioranza di governo.
Il quadro che si sta delineando a ridosso delle prossime elezioni politiche appare molto chiaro, di elementare lettura. Alla Camera la coalizione Pd-Sel sembra in vantaggio. Al Senato, che si basa su premi di maggioranza regionali, il risultato è in bilico in Lombardia e in Sicilia, dove potrebbe arrivare primo Silvio Berlusconi con i suoi. In questo caso la coalizione Pdl-Lega acquisirebbe un decisivo potere di interdizione, si avrebbe il temuto pareggio che tutto paralizzerebbe.
Basterebbe questa ipotesi a spazzare via qualunque dubbio. Chiunque non sia affascinato dalle promesse di Berlusconi dovrebbe fare di tutto per impedirne la vittoria. Anche a costo di rinunciare a un pezzetto della propria identità.
Ecco, se tutti i non-berlusconiani d’Italia votassero al Senato l’unica coalizione in grado di battere il presidente del Milan non ci sarebbe più storia. E si badi bene. Questa non è campagna elettorale per Pd-Sel. E’ campagna elettorale per l’Italia.