Questo video, pubblicato su Facebook dal Movimento Cinque Stelle è, in qualche modo, la sintesi dell'evoluzione (o involuzione) che il movimento stesso ha avuto negli ultimi mesi. Un'evoluzione (o involuzione) figlia della transizione che il Movimento sta vivendo. Da forza urlante dell'opposizione a forza che aspira, legittimamente, a guidare il paese.
Il video del Movimento che ha predicato (e praticato) lo streaming delle trattative politiche, la trasparenza assoluta dei propri atti e delle proprie decisioni, l'abolizione di qualunque accordo segreto o riservato è muto, totalmente muto. Si vedono gli uomini che stanno discutendo del futuro loro e del paese che si muovono come in un acquario. Nulla è dato sapere di quello che si stanno dicendo e nulla di sostanziale trapelerà se non le promesse di un accordo veloce che per giorni non verranno mantenute.
Indignarsi? Reclamare lo streaming? No. La politica è questa, piaccia o non piaccia. E' fatta di mediazioni, compromessi, sfumature. Non è cosa da urla e da streaming.
Quello che non torna, e questo sì indigna, è che un movimento-partito dalla base così ampia abbia potuto convincere milioni di italiani che la politica si poteva fare come la teorizzavano: ad alta voce, con i si e con i no irrevocabili. E che milioni di italiani abbiano creduto che così potesse essere. Adesso i Cinque Stelle sono lì, muti, a trattare in segreto e pronti, se serve, a incassare una posizione quanto meno "morbida" del "male assoluto", di Silvio Berlusconi.