Una ragazza di 17 anni contro i clan mafiosi. E’ questa la semplice ma straordinaria storia che questa settimana racconta l’Espresso con un articolo di Lirio Abbate.
Alla ragazza è dato un nome di fantasia, Angela.
Ma non è di fantasia il nome di suo padre, il boss Matteo Messina Denaro , capomafia trapanese ricercato da vent’anni e accusato di decine di delitti.
Angela non ha mai visto il padre e, racconta l’Espresso, ha sempre vissuto nella casa della nonna paterna. Sorvegliata a vista, lei e la madre, dagli uomini del clan. Alla madre, per esempio, “veniva concesso di vedere da sola una delle sue più care amiche una volta l’anno lungo una spiaggia, in modo da essere controllata anche a distanza”. Una vita da segregate, da prigioniere.
Angela adesso ha detto basta. Vuole una vita normale e ha “imposto alla madre di lasciare la casa della nonna e cominciare una vita autonoma”.
Un gesto normale in un mondo che non è normale. Quindi un gesto di eccezionale coraggio.