Ricordo perfettamente il momento in cui ho scattato. So pochissimo di pesca ma quel movimento ritmico dei lunghi pali sull’acqua mi aveva attirato, mi sembrava, come poi in realtà è, un gesto antico e identico da secoli. Il mio amico Andrea Ponticelli, biologo marino, mi ha poi spiegato che si tratta di pesca all’imbrocco, una tecnica molto diffusa, usata sia in mare che nei grandi fiumi: i pali servono a smuovere l’acqua e spingere i pesci verso la rete. È stata una grande emozione scivolare lungo il Nilo su una piccola barca, una dahabeya, il cavalletto ben piazzato e il teleobiettivo pronto a cogliere attimi di vita degli uomini e delle donne che vivono lungo le rive. Come questi due pescatori, appunto.