La questione non è se votare o no in autunno. La questione è chi e cosa votare.
Odio le generalizzazioni o fare, come si dice, di ogni erba un fascio. Ma oggi è veramente difficile fare dei distinguo: la sensazione, precisa e dolorosa, è che nessun partito sia stato finora in grado di delineare una proposta politica adeguata alla situazione.
Si discute molto delle alleanze prossime venture. Ma per fare cosa?
La legge elettorale sembra un ostacolo insormontabile perché tutti ne vorrebbero una in grado di non farli perdere.
I grandi temi sociali ed economici invece di stimolare una sana energia politica sembrano essere un potente anestetico che tutto addormenta e, alla fine, tutto uccide.
No, non vorrei proprio essere chiamato a votare in autunno.
Perché spero che un po’ di tempo in più faccia vedere un filo di luce in fondo al tunnel e faccia rinascere qualche progetto politico condivisibile.
E perché per ora non vedo possibili alternative a Mario Monti e ai suoi ministri.