La neo ministro della Giustizia Paola Severino rilancia, per sfoltire le carceri, l’utilizzo del braccialetto elettronico. Nel 2001 fu il governo Amato (Piero Fassino alla Giustizia) a introdurre questa possibilità, ma da allora è stata utilizzata davvero poco ed è costata molto, 110 milioni di euro. Undici milioni a braccialetto usato, ha calcolato Panorama.
Ha senso tornare su qualcosa che in dieci anni non ha funzionato?
Probabilmente si, perché in alcuni paesi il braccialetto elettronico è stato la chiave di volta per alleggerire la pressione sul sistema carcerario. Senza, per questo, provocare evasioni di massa.
Ma prima bisogna capire, e bene, cosa, nel nostro paese, non ha funzionato in dieci anni. E porvi rimedio in modo concreto.
O vogliamo buttare dalla finestra un altro centinaio di milioni?