Quello che è successo oggi, gli spari a piazza Colonna mentre il governo giura, sono la controprova di quanto fosse urgente che un governo nascesse.
Anche se si dimostrerà che lo sparatore è isolato, che non fa parte di un’organizzazione, che non è agente di un complotto.
Il governo doveva nascere perché non ci doveva essere più spazio per quella che viene definita l’antipolitica.
L’antipolitica è quel sentimento di rifiuto della politica, quindi dei meccanismi dello stare insieme e insieme fare andare avanti un paese. E’ un sentimento diffuso, che si percepisce girando per le strade. Semplicistico e banale dire che l’antipolitica sono Grillo e i grillini. Non lo sono. Quella del M5S è politica che sta facendo fatica a esprimersi, ma è politica.
L’antipolitica è quella di chi non ci mette la faccia, di chi distrugge senza avere idea di cosa debba essere costruito.
L’antipolitica è quella che arma la mano di una persona che gira per la città in giacca e cravatta e vuole “sparare ai politici”.
L’antipolitica è anche quella cosa che oggi mi fa dire quello che non pensavo di arrivare mai a dire. Un governo così, che starà su con i voti del partito di Berlusconi, era ed è l’unica strada percorribile. Anche perché in questo governo ci sono una donna nata in Congo ed Emma Bonino.