Testimonianza del figlio del carabiniere Tommaso Veccia
2° plotone, 2^ compagnia
Tommaso Veccia nel 1943 aveva venti anni e andò in Russia con il XXVI battaglione. Faceva parte del secondo plotone della seconda compagnia, quello comandato da Giovanni Buffa. Dal 9 marzo 2003 Tommaso, che aveva continuato a fare il carabiniere raggiungendo il grado di maresciallo maggiore aiutante, non c’è più e suo figlio, cercando nella rete notizie del battaglione in cui era stato suo padre, si è imbattuto in questo sito. E ha voluto mandare i documenti di suo padre, la foto (ritrae Tommaso a Bologna prima della partenza per la Russia) e raccontare quello che sa. Anche del giorno in cui il Tommaso Veccia incontrò, in una caserma di Roma, il suo vecchio tenente. Si riconobbero al primo sguardo. Racconta Maurizio : “Suo padre (Buffa, ndr) montava a cavallo all’interno di un recinto allorchè si incrociarono con gli sguardi, e anche suo padre riconobbe il carabiniere che era stato con lui in Russia. Scese da cavallo e si salutarono con emozione. Suo padre chiese allora a mio padre se aveva fatto richiesta della croce al merito di guerra. Mio padre rispose negativamente, e fu proprio suo padre che si fece carico di provvedere affinchè quella croce gli venisse concessa. Mio padre ne fu profondamente riconoscente”. Ecco quello che di suo padre Tommaso racconta Maurizio.
Mio padre ha concorso alla leva con la classe 1923 diventando carabiniere a piedi il 31 luglio 1942. Nel suo foglio matricolare si legge che è giunto in territorio dichiarato in stato di guerra e come tale aggregato alla Legione CC.RR. di Bologna, e assegnato al 26° Batt. CC.RR. mobilitato il 27 agosto 1942.
Partito per la Russia col 26° Battaglione aggregato alla Divisione Vicenza, facente parte del Corpo di Spedizione Italiano l’8 ottobre 1942. Faceva parte della 2^ Compagnia 2° Plotone comandato dal Sottotenente Giovanni Buffa. Comandante Battaglione: Maggiore Papa Vieri.
Mi ricordo che varie volte mi disse di aver attraversato grandi distese e villaggi, o piccole città, tra cui: Kupiansk, Belovodsk, Kuriashewka, Karkow, Gomel.
Mi raccontava spesso di essere stato impiegato nei capisaldi, dell’aiuto ricevuto dalle popolazioni civili dei russi, dalle lunghe interminabili camminate durante il ripiegamento delle truppe italo-germaniche. Mi descriveva il fiume Don (molti carabinieri ritrennero di essere arrivati sul Don, ma il battaglione, come sappiamo si fermò molto prima, il fiume potrebbe essere il piccolo Derkul) che si presentava come un lungo serpente ghiacciato. E poi il grande freddo i 45 o 50 sotto zero, e durante la ritirata nella grande distesa di neve che arrivava a volte fino alle ginocchia, la visione di un rialzamento del terreno che a prima vista poteva somigliare ad un colle, ma che ben presto gli si mostrò come una montagna di cadaveri. E poi dei vari caduti durante il ripiegamento. Una volta tornato in Italia quello che mi colpì fu il suo ricordo dei tanti pidocchi che ricoprivano il suo corpo. E poi a distanza di tanti anni da quell’eperienza, il suo viso triste dietro i vetri della finestra di casa nostra, alla visione di una folta nevicata a Tivoli nel 1986. Chissà quali tristi ricordi lo presero.
Si è fregiato del distintivo del periodo bellico 1940-43. Nonchè del distintivo della guerra di liberazione con due stellette corrispondenti agli anni 1944-45.
Insignito di croce al Merito di Guerra. Di Croce D’Oro per 25 anni di servizio. Insignito dell’O.M.R.I.
Ecco la pagina del libretto militare di Tommaso Veccia in cui si dà conto della sua partecipazione alla campagna di Russia
San Benedetto Po li, 09 dicembre 2010
Ho provveduto ad aggiornare il “Diario” di Tuo Papa’-
Io e Luigina cogliamo l’occasione per Augurare a Te e Familiari:
Un Felice e Sereno Natale- Arrivederci
Ezio Fiori
Dietro di noi solo una lunga..interminabile storia di tristezze come l’interminabile fila di soldati lungo la ritirata di Russia sulle lande desolate e ghiacciate della steppa…l’unica cosa che ci fà grandi è l’essere
Italiani
Ringrazio infinitamente il signor Ezio e la signora Luigia per l’aggiornamento
eseguito con la testimonianza fatta da me in memoria di mio padre, che parti per la Russia. Volevo solo sottolineare che mio padre quando partì col XXVI batt. carabinieri nell’ottobre del 1942 aveva 19 anni ancora da compiere (era infatti del novembre 1923). Grazie e i migliori auguri per un buon anno nuovo.
Maurizio Veccia
Vorrei rendere onore a mio padre, carabiniere nella campagna di Russia. Da vivo non ha mai voluto parlare degli episodi di guerra se non episodi lievi, esempio l’aiuto delle donne ma negli incubi notturni c’era tutto. Si chiamava Pasquale D’ELIA del 1922 Come posso recuperare il suo foglio matricolare o altre informazione per ricostruire ciò che lui non è mai riuscito a dire ai suoi figli. Grazie
Buongiorno signor D’Elia. La cosa migliore penso sia chiedere direttamente all’Ufficio storico dell’Arma il cui nome esatto è “Direzione dei Beni Storici e Documentali dell’Arma dei Carabinieri”. Può vedere sulla pagina web le indicazioni su come contattarli. Questo è l’indirizzo: http://www.carabinieri.it/chi-siamo/ieri/Direzione-dei-beni-storici-e-documentali.
Lei non ha nessuna idea del reparto con cui suo padre è andato in Russia?