Il primo turno delle amministrative non lo ha vinto nessuno. O meglio, lo hanno vinto solo quei candidati, come Ignazio Marino, che hanno raccolto ampi consensi personali.
Gli altri tutti sconfitti. Partiti, movimenti, politica.
La nostra democrazia ancora no, non ne è uscita sconfitta, ma sicuramente non ha dimostrato, domenica e lunedì, di passare uno dei suoi periodi migliori.
Se nella capitale del paese la metà circa degli elettori non va a votare per il proprio sindaco vuol dire che qualcosa si sta incrinando, e anche in modo profondo.
Non parliamo per favore di larghe intese che tengono, di Pd che aumenta, di Pdl che sconta la non presenza in campo di Berlusconi. Diciamoci invece che c’è solo una strada da percorrere. Fare (chi ha le leve del potere) e chiedere (noi) una buona politica. Onesta e trasparente, attenta agli interessi generali, capace di isolare chi approfitta del potere che gli viene dagli elettori, chi ruba.
Sembrano delle ovvietà. Ma bisogna ripartire da qui tutti quanti. Altrimenti tra gli sconfitti ci sarà anche la nostra democrazia.