Quando ho visto questa galleria di foto messa insieme da Repubblica.it sullo tsunami tour di Grillo mi è tornato in mente il racconto che mi ha fatto, un mese fa, un mio amico medico, affermato professionista di più di 60 anni. “Sono rinato”, mi ha detto, “lavoro al piano della sanità con il movimento 5 stelle, posso dire quello che penso, partecipare alle scelte del movimento, essere finalmente parte attiva. Lavoro con ragazzi giovanissimi, pieni di entusiasmo. Era ora, finalmente la gente normale partecipa direttamente alle scelte politiche”.
Le piazze gremite e ragionamenti come questi, semplici e puliti, dovrebbero far capire con sufficiente chiarezza che il M5s non ha nulla di effimero. Risponde a un forte bisogno di partecipazione e di autodeterminazione. Ed è la reazione, come sappiamo, a una politica che, con i dovuti distinguo e con un certo numero di eccezioni, negli ultimi anni ha dato il peggio di sé.
Le previsioni che filtrano dal black out sui sondaggi elettorali danno i grillini a un buon 20 per cento, circa un quinto dell’elettorato. Bisognerà vedere come la loro grande spinta si trasformerà in positiva energia legislativa. E come loro si rapporteranno con gli altri gruppi parlamentari.
Quel che si può dire sin da ora, però, è che i partiti che hanno la parola popolare nel proprio Dna, e penso soprattutto al Pd, non dovrebbero commettere l’errore di snobbare questa grande spinta, considerarla solo il parto di un comico più o meno folle.
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