#no2giugno è arrivato subito, spontaneo, immediato, dirompente. Twitter l’ha diffuso viralmente in tutta Italia facendolo diventare un grande grido, unico e condiviso: annullare la sfilata del 2 giugno e destinare i soldi ai terremotati.
Giusto, condivisibile, augurabile. Con due avvertenze e una proposta, come dire, “integrativa”.
Che i soldi risparmiati, davvero risparmiati, si sappia quanti sono e dove andranno.
Che nelle zone terremotate vengano dirottati i reparti militari (o forze equivalenti) che dovevano sfilare in via dei Fori Imperiali.
La proposta è che si tenga ugualmente una piccola sfilata. Un solo reparto che comprenda e rappresenti tutte le Forze Armate e che non fermi la propria marcia in piazza Venezia ma continui, simbolicamente, a marciare fino all’Emilia.
Per ricordare il giorno in cui è nata la Repubblica nel modo più degno. Con le forze armate che vanno in aiuto alle popolazioni ferite.