Oggi non sono a Milano. Ci sono passato due giorni fa e, se avessi potuto, ci sarei rimasto volentieri fino a oggi, 20 maggio, per partecipare alla grande marcia contro tutti i muri e le divisioni, per l'accoglienza. Perché oggi, per le strade della città, ci sono tutti coloro che pensano che la "partita" delle migrazioni non si gioca con la violenza e la chiusura. Ma con le buone regole, l'umanità, l'integrazione.
E con questo post che, per quello che può contare, lo considero come la mia personale adesione al "20 maggio senza muri", voglio ricordare un passaggio dell'intervento di Emma Bonino al Lingotto, lo scorso 11 marzo. Il passaggio in cui ricorda quando Nelson Mandela le disse “Sai, se ci sono i moscerini in un grande stagno, i fucili non servono. Forse è meglio bonificare lo stagno”. "E io credo", ha chiosato la leader radicale, "che dobbiamo bonificare lo stagno riducendo l’ irregolarità, la clandestinità, il lavoro nero, le donne nigeriane costrette a prostituirsi, i minori non accompagnati che non sappiamo dove sono finiti. Ma per fare questo noi dobbiamo soprattutto prosciugare il nostro stagno di paura, pretese, stereotipi e pregiudizi: questo mi piacerebbe per governare questo Paese in un problema che sarà con noi per decenni".