In giacca e cravatta di fronte al tribunale del papa. Sul banco degli imputati. Accusati di avere fatto un qualcosa che nelle costituzioni viene sancito come diritto fondamentale. Accusati di aver pubblicato delle notizie.
Quello a cui sono stati sottoposti i giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluca Nuzzi è una sorta di viaggio nel tempo. Ma indietro, di secoli. Quando la Chiesa processava con i suoi canoni, incurante del mondo che, a fatica, marciava verso il futuro. Insomma una sorta di "effetto medioevo" dal sapore amaro, ancora più amaro perché la Chiesa sta vivendo una straordinaria stagione di apertura e rinnovamento.
Sarebbe stato bello, e avremmo parlato di "effetto futuro", se il lavoro dei due giornalisti fosse servito a far partire una grande operazione di pulizia interna.